Il Decreto “pesce d‘aprile”, oggi Decreto Rilancio, domani chi sa, non si riesce a comporre, sia perché per i 250 articoli e, si dice, le 400 pagine che lo compongono, ancora ci sono situazioni senza copertura finanziaria; sia soprattutto perché i 5 Stelle non demordono dal loro atteggiamento negativo riguardo alla regolarizzazione dei braccianti agricoli che già lavorano in nero e che dovrebbero permettere a frutta e verdure di essere sui nostri tavoli nei prossimi mesi.
Fino a qualche giorno fa gravava sul problema anche una intenzione di dimissioni della ministra Belllanova, ove mai questo riconoscimento non ci fosse stato. Per i braccianti immigrati, neri, privi di ogni identità civile e dei conseguenti diritti, sembrava che ci fosse un accordo per sei mesi di contratto regolare, un piccolo risultato che già è uno scandalo sociale e umano, giacché dopo quel breve periodo i “regolarizzati” rischiano di tornare nell’anonimato. Ma anche questo sembra in discussione: oggi Crimi, il cosiddetto capo politico dei 5 Stelle, è di nuovo partito all’attacco, ricordando con nostalgia in cuor suo le posizioni del Conte 1, dirette da Salvini, e provando a dare continuità ai due “Conte”, cosa che il Conte vero, in carne e ossa, già esercita con impudenza: perdonato dai firmatari del Manifesto degli intellettuali promosso, non sembra vero, dal “Manifesto”, che vorrebbe impedire anche solo una critica al governo diretto dal suddetto impudente personaggio.
Devo dire che una decisione derisoria e disumana, al di sotto di quella che sembrava concordata, non sembra credibile, nemmeno per me che ho una idea precisa di che cosa sia questo governo, e che cosa sia piombato sull’Italia dall’alleanza inquinante con i 5 Stelle. Anch’io stento a credere che il Pd e nientemeno Leu, il partito che si definisce come forza a difesa degli ultimi, questo lui dice di se stesso, possano accogliere un compromesso ancor più basso. Vediamo come finirà.
Peggio di Salvini, che almeno aveva la “sincerità” di dire: nessuno può esser riconosciuto che non sia di sangue italiano. Peggio, perché in quella inaccettabile e rozza osservazione c’era una compatta e ufficializzata politica anti-immigrati; nel dibattito allucinante in corso, che ancora non si schioda, c’è solo un’idea orrenda e ambiguamente nascosta di sfruttamento, fino a confini non immaginabili: vi riconosco fin quando mi date un vantaggio, poi ripiombate nel vostro buio.
Nulla da aggiungere, nulla da commentare se non che, tutto ciò che sta avvenendo sotto gli occhi del Pd e per fortuna almeno di quelli critici di Italia viva, è clamorosa conferma di quale luogo maleodorante promani dall’inquinamento dell’ambiente civile di marca 5 stelle.
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