“Ragione politica” ritorna. Nel nostro mondo, in cui tutto è fermo e di sera da dietro le finestre si ascolta il silenzio del coprifuoco, e siamo al punto estremo di uno stato di cose che spesso invade anche le ore meridiane dove un falso movimento forzato appena cela le nuove solitudini, il potere, i poteri, continuano a produrre, inconcussi, la nuova rappresentazione di sé. Essi sono l’unica cosa che si muove frenetica in un mondo fermo, finalmente liberi da vincoli fastidiosi, discussioni, parlamento, diritti, vociare dei cittadini. Ma che si vuole! C’è la pandemia, tutto va ridotto all’essenziale, e essenziale diventa la nudità del potere che si è liberato di tutto e finalmente si muove, come sempre vorrebbe, senza limiti. Ragione politica vuole ragionare su due punti.
Il primo tocca la forma presa dal potere in Italia. Un grumo di persone di diversa provenienza, che si dichiaravano nemiche giurate fino a pochi mesi fa, di provata incompetenza e in larga misura ignoranti dei ministeri che dirigono, guidate da un inquietante guitto affabulatore di parole, è padrona dell’Italia. Separata da tutto, parlamento estinto e ormai illegittimo, società ridotta al mutismo, informazione silente e sottomessa -c’è la pandemia- questa cosiddetta classe dirigente non è diventata solo padrona dei nostri destini immediati , il che sarebbe perfino comprensibile nell’epoca del coronavirus, ma discetta, separata da tutto, del destino di Italia per i prossimi decenni.
Ed ecco il secondo punto. La cosa che più preoccupa in questo stato anomalo di cose, quando perfino la pandemia è gestita da dilettanti confusionari e protervi, è che il potere, come si presenta, si inserisce nello stato di crisi profonda che attraversavano le nostre democrazie da molto prima della pandemia, e i poteri erano allora alla ricerca affannosa di una nuova legittimazione. Ora l’hanno ricevuta da un virus. Come ci risveglieremo? Quali macerie delle vecchie democrazie calpesteremo? Chi ridarà un limite ai poteri liberati dai vincoli? Ci vorrebbe una difficile opera di rigenerazione, ma come liberarsi dai guitti? Ci vorrebbe un gran movimento d’opinione, ma può mai nascere?
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